L’evoluzione artistica pittorica è evidente osservando le opere giovanili degli anni ’60-’70; opere figurative che partono da temi quali paesaggi, echi della campagna milanese, il lavoro contadino, nature morte e ritratti, in gran parte realizzati con colori ad olio o tempere con piccoli tocchi di pastelli e matite colorate su tavole di legno o carta.
Dalla metà degli anni ’70 i soggetti cominciano a fluidificarsi, a distorcersi nello spazio in un superamento della figura “realistica”, seguendo la naturale ricerca verso temi mitici, che rimandano però alla situazione dell’uomo moderno. Il “Loricato”, guerriero dotato di corazza di cuoio, può essere interpretato anche come “luogo sicuro”, l’interiorità dell’umano essere. La cornice è una finestra, uno squarcio sulle condizioni più profonde dell’esistenza.
La ricerca spazia però in varie direzioni, l’artista deve trovare necessariamente un sentiero tra gli sterpi delle proprie esigenze espressive.
Sembra esserci un taglio abbastanza netto tra la produzione degli anni ’70 e tutto ciò che verrà negli anni ’80. La figurazione sparisce velocemente (nonostante uno strascico di produzione di opere con soggetti femminili e ritratti, figure totemiche che prefigurano la ricerca scultorea, già in atto ma ancora non matura) ed entra prepotente una ricerca informale in cui la matericità, la plasticità del medium utilizzato è parte del significato. Vernici, stracci, plastiche, brandelli di giornali, nuovi materiali composti (del capitalismo che avanza inesorabile), materiali bruciati e torturati, stratificati in un amalgama di frammenti che come in una sinfonia (l’artista amava immensamente la musica classica) se guardati nella loro totalità restituiscono una strutturazione equilibrata e composta.
Spesso è presente una nota di colore rosso intenso, un punto di attenzione, un focus di Barthesiana memoria.
Nota tecnica: la qualità delle fotografie non è sempre omogenea, una parte delle opere sono state vendute e l’unica fonte che rimane alla famiglia (che custodisce la gran parte delle opere) sono dei negativi 35mm, che hanno in alcuni casi subito l’aggressione del tempo, l’umidità e le muffe. Dove è stato possibile, la riproduzione dei quadri è stata fatta con attrezzature professionali.